L’emicrania compare sotto forma di attacchi periodici, il dolore è spesso intenso e pulsante, può durare dalle 4 ore ai 3 giorni e può essere associato a nausea, vomito e foto-fonofobia, un’aumentata sensibilità alla luce e ai suoni. Gli attacchi possono essere molto frequenti, in alcuni casi quasi quotidiani. Questi episodi sono più comuni nel sesso femminile in una fascia d’età che va dai 20 ai 45 anni.
L’Emicrania è una malattia sociale
L’emicrania è una problematica sociale perchè in più della metà dei casi, oltre ad influire negativamente sulla qualità della vita delle persone, incide anche sulla produzione lavorativa; gli studi condotti nel 2019 dall’ EAN (European Academy of Neurology) indicano come ogni anno in Italia a causa dell’emicrania si evidenzia una mancata produttività per 7.6 miliardi di euro.
Chi, almeno una volta nella vita, ha sperimentato in prima persona questo tipo di disagio, può comprendere il dolore e la preoccupazione di chi è afflitto da questo grave disturbo, purtroppo ancora oggi grandemente sottovalutato.
E’ di fondamentale importanza rivolgersi ad uno specialista per evitare che la cefalea diventi cronica, troppo spesso nella pratica clinica in studio vediamo persone che convivono con problematiche di questo tipo da anni e nonostante le diverse cure farmacologiche intraprese sembrano non vedere una possibile soluzione.
L’emicrania incide pesantemente nello svolgimento delle attività quotidiane, il 52% delle persone riferisce una grave compromissione delle attività quotidiane, mentre il 38% la definisca come “moderata”. In particolare a causa dell’emicrania l’84% delle persone che lavorano o studiano hanno un calo dell’efficienza e del rendimento, il 76% deve rinunciare a svolgere i lavori domestici, l’80% è costretto a non partecipare ad attività famigliari ed il 60% rinuncia ad attività sessuale.
Un dato che deve sicuramente far riflettere riguarda le tempistiche trascorse tra il primo attacco di emicrania ed una visita medica: il 63% si rivolge al medico entro l’anno, il 10% entro due, mentre il rimanente molto dopo. Contando che la diagnosi avviene mediamente dopo 5-7 anni dalla prima visita (e solamente grazie al neurologo o ad un centro specializzato in cefalee), il tempo trascorso tra i primi sintomi e la diagnosi risulta essere in media di sette anni.
Combattere efficacemente il mal di testa: si può!
Uno stile di vita salutare è certamente di giovamento ai pazienti con emicrania, mentre l’eccesso di caffè, fumo, stress, digiuni prolungati, sono invece considerati tra i ‘fattori scatenanti’. L’approccio farmacologico sicuramente molto importante, perché consente di ridurre la gravità dei sintomi e il dolore correlato agli attacchi di cefalea, evitando che il disturbo si cronicizzi, ma spesso il suo potere è limitato dai fattori osteo articolari presenti.
Negli ultimi anni la fisioterapia e l’osteopatia ha avuto un’evoluzione notevole riguardo al trattamento del mal di testa, in particolare la cefalea tensiva e l’emicrania.
In particolare è fondamentale la prima valutazione fisioterapica per accertarsi quanto le disfunzioni del tratto cervicale influiscano sul mal di testa.
Per maggiori informazioni leggi l’articolo su Mal di testa e fisioterapia e quello sull’osteopatia e le cefalee.